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Open coesione Progetti del governo per la Regione Campania Amalfi Il Duomo di Amalfi Veduta di Amalfi Panorama di Positano (Salerno) Ercolano Ercolano: la Casa dei Cervi Ricostruzione dell'eruzione del Vesuvio e della distruzione di Pompei La Campania Presentazione Il territorio L'economia Cenni storici Salerno Caserta Avellino Benevento La costiera amalfitana Amalfi Positano Ravello Ercolano e Pompei Ercolano Pompei Campania 0 Campania 01 Campania 1 Campania 2 Campania 3 Campania 4 Campania 5 Demografia Campania in cifre Statistiche Istat Google Map Campania
LA COSTIERA AMALFITANALa Costiera Amalfitana è diventata famosa in tutto il mondo per la bellezza dei suoi paesaggi.Nel tratto di scogliera che tra strapiombi rocciosi e terrazze di vegetazione lussureggiante si snoda per 50 km da Punta Campanella a Capo d'Orso sono racchiusi gli splendori di un glorioso passato di storia e d'arte. Lungo la Costiera si incontrano località poco conosciute, ma non per questo meno affascinanti, come Nerano, la Marina di Furore, Conca dei Marini, Praiano, e le piccole cittadine che costeggiano il Golfo di Salerno, da Maiori a Minori, da Vietri sul Mare (dove da secoli si fabbricano ceramiche artistiche e mattonelle da rivestimento murario) a Paestum. Si giunge quindi alle tre perle della riviera, Amalfi, Positano e Ravello, che con i loro monumenti - cattedrali, chiostri, palazzi, conventi - evocano antiche memorie di guerre e conquiste, di commerci e crociate contro gli infedeli. AmalfiNelle architetture amalfitane richiami arabi, normanni e orientali si fondono con elementi della tradizione locale a testimonianza di secolari e continui contatti con civiltà lontane.Amalfi fu infatti la prima delle Repubbliche marinare italiane, piccola ma coraggiosa, condizionata nelle sue mire espansionistiche soltanto dalla ristrettezza geografica del suo territorio. La Cattedrale, che domina la piazza principale di Amalfi, è del IX sec., ma già nel 1203 ebbe luogo una ricostruzione completa in stile arabo-normanno di ispirazione siciliana. La facciata, ricca di mosaici, fu ricostruita nel 1861 dopo un totale crollo e ospita un mosaico di Domenico Morelli raffigurante il Cristo sul trono. Particolarmente note le porte bronzee, realizzate a Costantinopoli nel 1065, periodo di massimo splendore di Amalfi come Repubblica marinara, e decorate con figure del Cristo, la Madonna e i santi Andrea e Pietro. La chiesa è a croce latina a tre navate ed è ricca di affreschi, statue e dei dipinti di Andrea d'Asti. Da visitare la cripta del 1253 e il reliquiario di Sant'Andrea. Il campanile a sinistra del duomo, costruito fra il 1180 e il 1276, ha conservato il suo carattere originale nonostante i numerosi restauri. L'impianto è di ispirazione normanna, con le finestre bifore e trifore, e la sommità è in stile arabo. La cupola principale e le cupolette in maiolica colorata sono tipiche dell'architettura della zona. Il chiostro del duomo, detto Chiostro del Paradiso, fu commissionato dall'arcivescovo Filippo Augustariccio e costruito tra il 1266 e il 1268. Venne chiamato Chiostro del Paradiso per la sua funzione di cimitero dei nobili. Esso è formato da un quadriportico con volte a crociera in stile moresco e da sei cappelle affrescate dei secc. XIII-XIV appartenenti a nobili famiglie del posto. Ad Amalfi sono da visitare anche gli ex conventi - ora raffinati alberghi - dei Cappuccini e della Luna, con chiostri del 1200; l'Arsenale della Repubblica, di sapore gotico; il Museo civico dove è esposta la famosa Tabula Amalphitana, raccolta di leggi di navigazione e della normativa in campo di diritto marittimo della Repubblica amalfitana. A 5 km da Amalfi, nell'incantevole baia di Conca dei Marini, si trova la Grotta dello Smeraldo. Scoperta nel 1932 da Luigi Buonocore, pescatore di Vettica Minore, deve il suo nome alla particolare colorazione assunta dall'acqua nel riflettere la luce che filtra dalle rocce. Ha una cavità di circa 30 m per 60 e un'altezza di circa 24 m nei punti più alti. Un tempo questa antichissima struttura naturale era all'asciutto e, solo grazie ai movimenti bradisismici, è stata invasa dall'acqua. L'escursione all'interno della grotta, che avviene in barca, permette di godere di un suggestivo scenario, offerto dalle stalattiti e, soprattutto, dalle stalagmiti che fuoriescono dall'acqua raggiungendo oltre 10 m di altezza. Guadagnare navigando! Acquisti prodotti e servizi. Guadagnare acquistando online. Il meteo
PositanoPositano è una gemma della Costiera Amalfitana, abbarbicato su una ripida scogliera che si affaccia direttamente sul mare. Le caratteristiche case circondate da agrumeti, limonaie, coloratissime bouganville, le splendide ville, la vegetazione mediterranea fanno di Positano un acquerello godibile in ogni stagione grazie al clima mite. Il centro non ha mai perso quel fascino che popola stradine e gradonate di piccole botteghe, atelier di artisti, ristoranti e caffè, candide case mediterranee. La chiesa di Santa Maria Assunta, fondata nella seconda metà del X sec., fu restaurata nel 1777-82. Si caratterizza per la grande cupola maiolicata.Panorama di Positano (Salerno) RavelloLa città medievale di Ravello, conosciuta in tutto il mondo per la sua storia, per i suoi monumenti, per la magia dei suoi paesaggi e delle sue dimore patrizie, sorge lontana dall'intensa vita della costiera. Il Duomo, fondato nel 1086 dal primo vescovo di Ravello Orso Papirio, fu ridecorato in forme barocche nel Settecento. Bella la porta bronzea, opera di Parisano di Trani, eseguita nel 1179 a Costantinopoli; è divisa in 54 riquadri rappresentanti Santi, Storie della Passione, leoni e grifi. Elegante il pergamo, realizzato nel 1272 da Niccolò di Bartolomeo, bell'esempio di decorazione musiva e marmorea. Villa Rufolo, sorta nella seconda metà del Duecento, presenta due torri di stile arabo-siculo-normanno che denunciano una chiara influenza islamica. Dal vestibolo della torre d'ingresso, arricchito agli angoli da quattro grosse statue simboleggianti la Carità e l'Ospitalità, attraverso un viale alberato si giunge al palazzo a tre piani.A sinistra è la torre maggiore, alta circa 30 m; a destra è il cortile, a pianta quadrata, simile a un chiostrino. Attraverso il viale si perviene alla terrazza di Richard Wagner, così detta perché qui, il 26 maggio 1880, la musicalità di luci e di colori ispirò al compositore tedesco il quadro scenico del giardino di Klingsor nel secondo atto del "Parsifal". Villa Rufolo, ogni estate, ospita il festival wagneriano, tradizionale appuntamento per gli appassionati di musica. Il giardino, ricco di fiori e piante esotiche, si affaccia sulla Costiera. Villa Cimbrone è legata a una storia controversa ma affascinante. Era un ampio possedimento terriero della nobile famiglia Acconciagioco, su cui sorgeva un rustico casale. Nel 1904 ne divenne proprietario il lord inglese William Beckett che, aiutato dal ravellese Nicola Mansi, edificò una costruzione di incredibile bellezza, mescolando stili ed epoche, elementi etnici e culturali, reperti antiquariali e ricordi di viaggi esotici. All'ingresso della villa è il chiostrino: l'ambiente è costruito a somiglianza dell'antico chiostro della ravellese chiesa di San Francesco. Allo stesso modo, molti altri segmenti del complesso sono ripresi da celebri edifici e monumenti, di Ravello e non, in una miscellanea dalla superba riuscita. Il lussureggiante giardino della villa, in cui sono disseminate statue, tempietti, epigrafi, fontane, grotte naturali e anfratti creati ad arte, culmina nello scenografico belvedere dell'Infinito, sul punto più sporgente dello sperone su cui sorge Ravello, da cui la vista spazia sulla Costiera. ERCOLANO E POMPEINell'agosto del 79 d.C. una spaventosa eruzione del Vesuvio seppellì Pompei, Ercolano e Stabia sotto colate di fango e una massa enorme di ceneri frammiste a lapilli. Dopo un sonno durato lunghi secoli, le sfortunate cittadine vesuviane riemersero a poco a poco dall'oscurità del sottosuolo, dapprima in seguito a occasionali scoperte risalenti all'inizio del Settecento e poi grazie a più organiche campagne di scavo condotte su vasta scala a partire dal 1738 (Ercolano) e 1784 (Pompei). Per l'importanza e l'unicità della documentazione costituita dai reperti, dal 1997 le aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata fanno parte del Patrimonio dell'Umanità, in base alla Convenzione internazionale dell'UNESCO sulla protezione del Patrimonio mondiale culturale e naturale.Ricostruzione dell'eruzione del Vesuvio e della distruzione di Pompei ErcolanoErcolano era soprattutto una località di soggiorno e di svago per i patrizi romani e ciò spiega il lusso e lo splendore architettonico delle ville e case dissepolte, adorne di statue e mosaici che rivelano il raffinato modo di vivere dell'aristocrazia del tempo. La Casa dei Cervi è la più raffinata ed elegante dimora finora rinvenuta nella città. Fa parte di quel gruppo di case costruite in modo da poter sfruttare al massimo lo splendido panorama del golfo che si apriva dinanzi a loro. Databile all'epoca claudio-neroniana, la Casa dei Cervi appare divisa in due zone distinte: quella dell'ingresso, con l'atrio e il triclinio, e quella delle terrazze panoramiche, messe in comunicazione da un grande portico chiuso da finestre. All'interno dell'edificio sono conservate una statuetta in marmo di un Satiro con l'otre e una di Ercole ebbro. Nel giardino furono ritrovati i due gruppi marmorei di cervi assaliti dai cani, che danno il nome alla casa. La Casa del Bicentenario, la più grande di Ercolano, è così chiamata perché fu portata alla luce nel 1938, quando ricorreva il secondo centenario degli scavi di Ercolano. Decorata con pitture di quarto stile su fondo rosso, vi furono rinvenuti una croce e un mobile con predella che documentano l'esistenza di un culto cristiano nella città prima del 79. La Casa del Mosaico di Nettuno e Anfitrite appartenne all'ignoto mercante, ricco e raffinato, che esercitava il suo commercio nella vasta bottega aperta sulla strada e comunicante con il resto dell'edificio. Arredata con estrema cura, la bottega è giunta sino a noi in ottimo stato di conservazione, con le merci sul bancone e le anfore vinarie sistemate in ordine in una scansia. La Casa a Graticcio è interessante per la particolare tecnica costruttiva, l'opus craticium: le pareti, al piano inferiore come a quello superiore, sono realizzate con pilastri laterizi e intelaiature lignee riempite di opus incertum. Si tratta di un tipo di costruzione molto economico e di rapida realizzazione, che doveva essere diffuso tra il ceto popolare. La disposizione degli ambienti lascia intuire che coabitavano più famiglie.La Casa Sannitica è tra le più antiche dimore di Ercolano e conserva ancora in parte il suo aspetto originario, risalente agli ultimi decenni del II sec. a.C. La casa si arricchì in un secondo momento del finto loggiato, che circonda in alto l'atrio, e della raffinata decorazione in primo stile nel vano di ingresso. Si tratta, quindi, di un documento importante che rivela il mutamento del gusto romano e italico quando, a seguito di un maggior lusso, le case cominciarono a essere affrescate. Le Terme centrali, composte da una parte riservata agli uomini e l'altra alle donne, risalgono all'età augustea, ma subirono rifacimenti successivamente. Si accede alla sezione maschile dal Cardine III, dove un lungo corridoio immette nella palestra porticata su tre lati. Di qui si passa nello spogliatoio (apodyterium), con volta a botte, sedili su tre lati e mensole per appendere le vesti. Una grande vasca a forma di labrum in marmo cipollino è ancora al suo posto, mentre ben poco resta della piccola vasca rettangolare che si trovava nelle vicinanze. Dallo spogliatoio si passa nel frigidarium (che presenta una volta a cupola dipinta con animali marini raffigurati sul fondo del mare, che, riflettendosi nelle acque della vasca centrale, dava l'impressione di trovarsi in un mare popolato di pesci) e nel tepidarium (riscaldato mediante circolazione d'aria calda sotto il pavimento, rialzato da colonnine di terracotta dette suspensurae). Una porta immette nel grande calidarium, anch'esso riscaldato col sistema delle suspensurae, dotato di vasca per i bagni d'acqua calda e di labrum per le abluzioni con acqua fredda. Più piccole e sobrie nella decorazione, ma meglio conservate, sono le terme femminili. PompeiI ritrovamenti a Pompei destarono grande emozione in tutto il mondo fin dall'epoca delle prime scoperte, poiché quella che emergeva alla luce era una città intera, con strade e botteghe, taverne e alberghi, officine e palestre, terme e teatri. L'opera abile e paziente degli archeologi permise di ricostruire - nella loro molteplicità - gli aspetti più importanti dell'esistenza di questa cittadina, animato emporio commerciale oltre che centro di affari e di attività "industriali". La Casa dei Vettii, celebre esempio di dimora signorile, è famosa soprattutto per i dipinti, eseguiti dopo il 62, che ne ornano sfarzosamente le pareti. La casa appare divisa in due zone ben distinte: l'abitazione signorile con le stanze di rappresentanza, disposte intorno all'atrio tuscanico, e le stanze di servizio con le abitazioni dei servi, poste intorno a un atrio secondario. In quest'ultimo ambiente era sistemato un larario simile a un tempietto, recante sul fondo un dipinto col genio del pater familias tra due Lari. Svariati sono i soggetti delle pitture di quarto stile che ornano gli ambienti: vanno dalle architetture di fantasia alle scene mitologiche ed eroiche, impreziosite da fregi delicati e miniaturistici. Celebre è il fregio con Amorini esercitanti arti e mestieri sulle pareti del grande triclinio affacciato sul peristilio. La Casa del Fauno, una delle più lussuose abitazioni di Pompei, risale all'età sannitica. Sul finire del II sec. a.C. raggiunse un'estensione enorme e ricevette una sontuosa decorazione a stucco e mosaici. Sul marciapiede di fronte alla porta d'ingresso è scritto in tessere policrome il saluto HAVE. La parte anteriore si svolge intorno a due atri, il principale dei quali, senza colonne, aveva l'impluvium ornato dalla statuetta di fauno danzante che ha dato il nome alla casa (l'originale è ora al Museo Nazionale di Napoli). L'atrio è seguito da un tablino con ai lati due stanze triclinari decorate con mosaici raffiguranti animali marini e un demone su pantera (entrambi al Museo Nazionale di Napoli). Il secondo atrio ha il tetto retto da quattro colonne e si apre su alcune stanze di servizio. Segue un primo peristilio con le pareti decorate a stucco e 28 colonne in tufo di Nocera; sul fondo è un'esedra, il cui pavimento era costituito dalla grandiosa scena musiva della Battaglia di Isso tra Alessandro Magno e Dario, realizzata con oltre un milione e mezzo di piccolissime tessere, che costituisce oggi il vanto del Museo Nazionale di Napoli.L'esedra è affiancata da due stanze, che fungevano da sale da pranzo estive. Grandioso è il secondo peristilio, con 46 colonne doriche alte 4,12 m, sul fondo del quale si trovano le stanze dei giardinetti e del portiere e un ingresso secondario. La Villa dei Misteri, realizzata nella prima metà del II sec. a.C., fu profondamente ampliata nel 60 a.C.; dopo il sisma del 62 una parte del complesso fu trasformato in villa rustica. Ora si presenta come una costruzione quadrilatera circondata da terrazze panoramiche, da un giardino pensile e loggiati. Da una grande esedra con finestre si passa nel tablino, decorato con pitture del terzo stile evoluto, con figurine egittizzanti e simboli dionisiaci in stile miniaturistico su fondo nero. Da qui si passa alla Sala del Grande Dipinto, sulle cui pareti si svolge l'imponente fregio rappresentante probabilmente l'Iniziazione delle spose ai misteri dionisiaci, il più grandioso ciclo pittorico (17 x 3 m) lasciatoci dall'antichità. Realizzato nel I sec. a.C., il significato delle scene è ancora oggi oggetto di discussione: secondo alcuni le scene di toeletta alludono al rito del matrimonio, mentre altri riconducono l'intera raffigurazione alla celebrazione della nascita di Dioniso e dei suoi poteri connessi alle forze della natura. La Casa degli Amorini Dorati appartenne alla gens Poppaea. L'ingresso immette nell'atrio e in un vasto peristilio, estremamente curato: maschere e dischi marmorei scolpiti erano appesi tra una colonna e l'altra. Sul peristilio si affaccia un grande salone pavimentato a mosaico con dipinti del terzo stile alle pareti. Il cubicolo che si trova presso il larario era ornato da dischetti di vetro con l'applicazione di amorini in lamina d'oro che hanno dato il nome alla casa. Il sito archeologico di Pompei Napoli Corriere del Mezzogiorno Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z Lemmi Storia Antica Lemmi Storia Moderna e Contemporanea Dizionario Egizio Dizionario di storia antica e medievale Prima Seconda Terza Parte Storia Antica e Medievale Storia Moderna e Contemporanea Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z Dizionario faunistico df1 df2 df3 df4 df5 df6 df7 df8 df9 Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z |
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